UniCredit rompe ogni relazione commerciale con Facebook. “Abbiamo bloccato ogni interazione con Facebook perché non pensiamo che Facebook abbia un comportamento etico”. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei conti semestrali. UniCredit ha rotto ogni relazione commerciale con Facebook sottolineando che l’istituto “prende molto sul serio l’etica del business”. La notizia che Unicredit, tra i primi tre gruppi di credito italiani ed europei, ha deciso di terminare qualsiasi tipo di collaborazione col popolare social network per quanto riguarda le inserzioni pubblicitarie.
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Perché Unicredit rompe con Facebook
Unicredit dice momentaneamente addio al famoso social network per ragioni etiche. Lo ha spiegato l’amministratore delegato dell’istituto, Jean Pierre Mustier. Per quanto riguarda i motivi, il ceo ha fatto chiaramente intendere che si riferiva allo scandalo Cambridge Analytica, e ha spiegato in conferenza stampa che “Facebook aveva garantito che non avrebbe usato i dati degli utenti vendendoli ad altri e invece lo ha fatto”. Secondo quanto riferito dalla stessa banca, il manager ha bloccato ogni iniziativa di sviluppo commerciale tramite i canali del social network, una pratica che negli anni passati era stata usata soprattutto nelle controllate di Unicredit nei paesi dell’est per acquisire nuovi clienti o per aumentare il numero dei contatti. Nonostante tutte le rassicurazioni e le iniziative prese in questi mesi dunque, il danno a livello di immagine subito da Facebook continua a pesare come un macigno, portando continui guai all’azienda guidata da Mark Zuckerberg.
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La replica di Facebook non si è fatta attendere
Un portavoce dell’azienda, ha infatti dichiarato: “Gli inserzionisti sono interessati alle persone, e anche noi – fanno sapere da Facebook -. Mentre alcuni di loro hanno sospeso gli annunci, molti altri hanno espresso il loro sostegno per le misure che stiamo prendendo per proteggere le informazioni delle persone. Prendiamo sul serio tutti i feedback: stiamo lavorando con i nostri partner per rendere le nostre piattaforme ancora più sicure”. Con il suo arrivo, Mustier ha dato ordine che tali iniziativa venissero bloccate e non più replicate, per questioni etiche e di rispetto dei clienti. Rimane comunque aperto il canale Facebook di Unicredit, regolarmente aggiornato ma non sponsorizzato, e non è stato vietato l’uso del social network ai dipendenti.
Proprio in questi giorni inoltre si era diffusa un’altra notizia, poi in parte rettificata dalle dichiarazioni di Facebook, riguardo a una richiesta avanzata ad alcuni dei più grandi e importanti gruppi bancari statunitensi per l’acquisto dei dati degli utenti e persino delle transazioni delle loro carte di credito. Secondo la notizia originaria, riportata dal Wall Street Journal, Facebook era interessata a diventare sempre più un riferimento nel settore della compra vendita ma alcune banche si erano già tirate indietro perché preoccupate per la privacy dei propri clienti. L’intenzione era semplicemente di integrare il chat bot di un istituto di credito di Singapore, in modo da consentire ai clienti di controllare alcuni parametri bancari direttamente da Messenger, cosa che Facebook fa già ad esempio con gli acquisti, grazie a una collaborazione con PayPal in 40 Paesi. L’episodio restituisce bene il clima generale di paranoia e di sfiducia nei confronti di Facebook, anche se è facile intuire che dietro le motivazioni “etiche” ci sia soprattutto la paura di finire mediaticamente e nella percezione dei clienti sotto la stessa ombra che grava sul social.
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