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Università a caccia di matricole: nell’era Covid, sconti sulle tasse e gadget per accaparrarsi gli studenti

In una realtà post-covid dove centinaia di posti di lavoro sono a rischio a causa della pandemia, anche sul fronte degli studi la situazione è tutt’altro che positiva. Per evitare un drastico calo delle immatricolazioni per il nuovo anno, sono sempre di più gli atenei italiani che si stanno adoperando al meglio per sfruttare i fondi stanziati appositamente dal Governo e accalappiarsi il maggior numero di studenti. Riduzione delle tasse e implementazione delle borse di studio, abbattimento del digital divide e aiuti per affitti e trasporti sono solo alcuni degli assi strategici scelti dagli atenei per incoraggiare le iscrizioni delle matricole.

Le risorse stanziate dal governo Conte
Ma cosa prevede il governo Conte per l’università? Per il settore della formazione e della ricerca che, negli ultimi anni, ha subito più tagli che investimenti, tramite il decreto Rilancio sono previste varie misure: 165 milioni per ridurre le tasse attraverso l’innalzamento della flat tax e aumento delle borse di studio. 112 in totale sono previste per la gestione dell’emergenza. Già il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha firmato il decreto ministeriale di riparto delle somme: 75 su 112 sono destinate alle università statali. Fondi previsti anche per il digital divide (45 milioni) e per le misure rivolte agli studenti (20 milioni). Grazie alle risorse del decreto Cura Italia, si proverà ad allargare la platea di chi rientra nella no tax area: la soglia sale da 13 mila a 20 mila euro, chi ha un Isee inferiore ai 30 mila euro avrà diritto a sconti dal 10% all’80%. Il Ministero ha anche stanziato 75 milioni di euro alle università statali e 7 milioni alle non statali per diversi interventi, dalla messa in sicurezza delle sedi alla riduzione del gap digitale.La gara tra gli atenei
La pandemia ha stravolto i piani di vita di molti ragazzi, ricalibrando le priorità e portando incertezza nella progettazione del futuro. Alla luce di questo scenario, le università italiane stanno cercando di correre ai ripari: in un lavoro di ricognizione del Sole 24 Ore, sono raccolte le principali misure già deliberate delle università per provare ad accaparrarsi più studenti possibile per l’anno accademico 2020/2021. In questa competizione per le matricole, sono tre le macro-categorie di interventi scelti dagli atenei. Riduzione tasse e aumento delle borse di studio. Abbattimento del digital divide. Fondi di sostegno generali, che vanno dai sussidi per gli affitti a sconti per il trasporto pubblico.Ci si rivolge alle future matricole che hanno ottenuto almeno 94/100 all’esame di maturità, ma non solo. Potranno ricorrere alle agevolazioni anche gli studenti già iscritti all’ateneo, sulla base dei crediti accumulati. In altri casi, verranno introdotti dei bonus famiglia (più o meno cospicui se gli iscritti nello stesso nucleo familiare sono più di uno) o fondi anti–emergenza come quello intitolato ad Agostino Gemelli della Cattolica. Ci sono poi delle università che, in vista di una ripresa mista tra didattica in presenza e quella a distanza, stanno proponendo agli studenti una scheda sim da 60 Giga per la connessione dati (Milano Bicocca) o 100 Giga (Bologna) e voucher da 100 euro per l’acquisto di un pc o di un tablet, oltre a bonus informatici da 500 euro (Sassari) fino ai fondi ad hoc degli atenei siciliani.

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