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Universitari europei pronti per l'Erasmus Digitale con Erasmus+

Chi è andato all’Università o ha amici e familiari che l’hanno frequentata, conosce sicuramente un progetto di studi interdisciplinari che promuove la permanenza degli studenti all’estero: si chiama Erasmus e proprio l’anno scorso l’Unione Europea lo ha festeggiato con 30 anni di attività di successo.

Chi ne ha fatto esperienza parla di un periodo importante, nel quale si fanno incontri con persone di un’altra nazionalità, si sperimenta la vita cittadina e universitaria in un altro paese, si impara una nuova lingua. Se contiamo poi che il tutto avviene durante gli anni universitari, tra i 20 e i 25 anni, il tutto acquista un sapore più spensierato e divertente.

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Erasmus: simbolo dell’UE

L’Unione Europea ha favorito l’abitudine a spostarsi più facilmente da uno stato all’altro. Soprattuto per i giovani, che si tratti di esperienze di studio o di vacanza, andare all’estero è diventata una tappa fondamentale per acquisire strumenti importanti di crescita, flessibilità e adattabilità.

Un programma simbolo dell’Ue, che sviluppa talenti e competenze dei giovani cittadini europei”, ha dichiarato lo scorso giugno il presidente Junker, ricordando che molti membri della Commissione hanno fatto l’Erasmus quando frequentavano l’università: “Lavorare e studiare all’estero fa cambiare l’idea dell’Europa”.

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Erasmu+: la nuova frontiera digitale

L’Erasmus ha interessato ben 9 milioni di cittadini europei in questi 30 anni di attività, e come ogni progetto che tende ad evolversi è diventato digitale, nel vero e più specifico senso del termine. La App dedicata, Erasmus+, lancia il programma di mobilità europea in una nuova era. Si tratta di un progetto voluto fortemente dalla Commissione Europea, che vedrà i giovani cittadini europei condividere la propria esperienza con il supporto delle nuove tecnologie: potranno interfacciarsi gestendo contemporaneamente corsi online di lingua grazie ad un mentoring interattivo online.

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Nuovi paesi coinvolti nel progetto

La Commissione europea ha dunque deciso di puntare tutto sul nuovo programma Erasmus+, volto a formare 25mila giovani attraverso un dialogo interculturale grazie alle nuove tecnologie a disposizione. I paesi coinvolti sono 33, compresi quasi tutti i paesi che si affacciamo sul Mediterraneo, segno che anche l’Europa sta allargando il bacino di interesse dove prima vi erano ancora delle barriere politiche. Il programma digitale ha lo scopo di connettere i giovani partecipanti ed invitarli a discutere su temi che riguardano i loro paesi e ipotizzare soluzioni e idee per migliorare il clima di scambio.

“Un punto di partenza per portare nuovi aggiornamenti e migliorie al programma tenendo conto delle esigenze della “generazione Erasmus”, si può ancora fare, ha dichiarato il Commissario Junker. Erasmus+ è solo l’inizio. 

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