Iniziano le esclusioni di bambini non in regola con le vaccinazioni obbligatorie, con i primi casi che arrivano da tutta Italia: sette a Lucca, uno a Palermo, quindici in Campania, tre in Friuli. A Bologna, ad esempio, secondo Repubblica verranno spedite 300 lettere a casa di bambini tra 0 e 6 anni. I loro genitori avevano tempo fino all’11 marzo per produrre i documenti alla base delle autocertificazioni presentate in settembre, a inizio anno scolastico.
Si tratta di famiglie che dichiararono di aver vaccinato i figli o di essere intenzionate a farlo, per far sì che entrassero a scuola, ma che poi, in realtà, non li hanno mai portati alla Asl. Come da dl Lorenzin, entro il 10 marzo scorso ( termine slittato di un giorno perché cadeva di domenica) avrebbero dovuto mettersi in regola. Alcune scuole si sono già mosse già e una settantina di bambini sono rimasti a casa. La gran parte degli istituti prenderà provvedimenti a partire dalle prossime ore, con oltre cento bambini a rischio.
Non si aspettano numeri eclatanti, intanto perché le coperture stanno crescendo ovunque, come dimostrano anche i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute, e poi perché bisogna considerare che i nidi sono frequentati da meno di un terzo dei bambini fino a 3 anni, quindi è presumibile che molti di coloro che non volevano vaccinare abbiano tenuto a casa i figli.
Ci sono poi bambini che hanno saltato la vaccinazione per una malattia, facendola slittare, o quelli i cui genitori non sono riusciti a organizzarsi per andare alla Asl, magari perché stranieri. È il caso di 4 alunni della scuola Giovan Battista Valente di Roma che sono stati ammessi con sollecito ai genitori. La ministra della Salute Giulia Grillo ha detto a Repubblica di essere contraria all’obbligo, ma che nella nuova legge verrà comunque previsto in caso di coperture basse o epidemie.
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