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Vaiolo delle scimmie: dieci casi a Firenze. Si cerca di ricostruire la mappatura dei contagi

Dieci persone sono risultate positive al vaiolo delle scimmie. Si tratta di un’infezione virale che si manifesta principalmente attraverso delle eruzioni cutanee con vescicole, linfonodi ingrossati e febbre. I casi sono emersi a partire dalla seconda settimana di gennaio. È stato un medico di famiglia nel Mugello il primo a intuire e segnalare un paziente sospetto. Poi le analisi hanno dato conferma. Ne dà notizia Repubblica. In poco tempo sono state così avviate le ricerche di prevenzione per risalire ad altri possibili contagi. E sono state scoperte una decina di infezioni.

Secondo quanto ricostruito, sette di queste persone, giunte da più province della regione, erano state in una discoteca nell’hinterland di Firenze, frequentata principalmente dalla comunità omosessuale. Da un punto di vista clinico, nessuno di loro desta preoccupazione. La Regione ha già inviato una segnalazione al ministero della Salute, come previsto per questo tipo di malattie. Adesso si va avanti nella ricostruzione dei contatti che potrebbero aver avuto i positivi, tuttavia la situazione non solleva apprensione e risulta sotto controllo.

Vaiolo delle scimmie, come avviene contagio

Il virus appartiene alla stessa famiglia del vaiolo, ma è meno grave e più difficile da trasmettere. L’Istituto superiore di sanità spiega che tra umani il contagio può avvenire con una vicinanza stretta e prolungata con un sintomatico: parlare a poca distanza (il passaggio di goccioline di saliva), un contatto fisico a lesioni cutanee oppure durante i rapporti sessuali. La trasmissione del virus può avvenire anche tramite oggetti contaminati, come un asciugamano. Dal 2022, vista la presenza di alcuni focolai in più Paesi, compresa l’Italia, è stata messa a disposizione la vaccinazione gratuita a diverse categorie di persone. La contagiosità dura per tutta la durata della malattia sintomatica, che va di solito da 2 a 4 settimane.

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