Esplode la polemica politica dopo la lettera scritta dalla preside del liceo Michelangiolo di Firenze, Annalisa Savino, che ha commentato la rissa avvenuta il 18 febbraio all’esterno del suo istituto tra due gruppi di ragazzi di destra e di sinistra. La preside ha parlato senza mezzi termini di “pericolo fascista”. Accusa che fa insorgere il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che minaccia di prendere provvedimenti contro la dirigente scolastica. Inevitabile la reazione indignata delle opposizioni di centrosinistra che ora chiedono la testa di Valditara. Al coro di chi invoca le sue dimissioni si unisce ora anche Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta alla Shoah.
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Edith Bruck chiede le dimissioni di Valditara
“La reazione del ministro dell’Istruzione alla lettera della preside Annalisa Savino è scandalosa. Valditara dovrebbe dare le dimissioni. Subito. – attacca Edith Bruck intervistata da Repubblica – Mi sembra il segno che gli ideali antifascisti per i quali abbiamo lottato si stanno indebolendo. Sono totalmente dalla parte della preside, condivido ogni parola della sua lettera. Ricordiamoci: sono proprio le scuole i luoghi deputati all’educazione democratica”.
“Mi pare che si stia prendendo sotto gamba quello che è accaduto. – avverte preoccupata Edith Bruck – Come se fosse una bravata da ragazzacci che non merita attenzione. E invece va detto che è una cosa grave. Ho l’impressione che questi giovani si siano sentiti liberi di agire sapendo di rimanere impuniti. Il fatto che ci sia un governo di destra li fa sentire protetti. La conseguenza è che violenza chiami violenza, che si crei un effetto domino, un contagio per imitazione e i gruppetti diventino massa. E la massa, lo sappiamo, non pensa, applaude semmai. A pensarci mi viene la pelle d’oca. Ogni tipo di copertura a tali azioni è molto pericolosa”.
La scrittrice che chiede le dimissioni di Valditara commenta poi l’episodio della lettera della preside bruciata. “Siamo al limite delle minacce. – si sfoga – Simbolicamente si dà fuoco alle sue parole ma è come se bruciassero la persona che le ha scritte. Non doveva accadere neanche che Valditara subisse minacce sui social. Ma alle minacce non si risponde con le minacce. Bisogna stare in guardia, viviamo un’epoca di grande confusione, di sbandamento. La democrazia non è mai stata così fragile, soprattutto oggi nel nostro paese. Senza contare che in Europa, dall’Ungheria alla Polonia, soffia un brutto vento di destra”, conclude poi il suo appello bollando come una “follia” l’intenzione dichiarata del ministro di adottare misure disciplinari contro la preside.
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