Una vera e propria moda, una forma di contestazione nei confronti di Matteo Salvini diventata virale tra i ragazzi. In epoca social, i detrattori del ministro hanno così trovato la loro personalissima soluzione per attaccarlo: si avvicinano per un selfie e, poco prima dello scatto o dopo aver iniziato a registrare un video, mostrano il loro dissenso. Ultima in ordine cronologico, una giovane 20 enne di nome Valentina, studentessa di fotografia e grafica, che ha Salerno ha chiesto al leader della Lega, filmando: “Non siamo più terroni di mer**?”.
Un video subito diventato virale, anche per quanto accaduto successivamente con l’intervento delle forze dell’ordine a sequestrale il telefonino. La giovane di Baronissi, in provincia di Salerno, ha raccontato a Fanpage.it perché ha deciso di rivolgergli questa domanda provocatoria e cosa le è accaduto dopo: “Non l’ho fatto certo per una voglia di notorietà, perché da ieri ho ricevuto una valanga di insulti sul mio profilo. Sulla mia pagina Facebook sono arrivate anche minacce di morte”.
“Tutte le persone, soprattutto quelle del Sud Italia, non devono dimenticare chi è il ministro Salvini e cosa ha detto di noi meridionali. Devono rendersi conto che quando qualcuno prova a manifestare contro il suo pensiero viene censurato. Ed è quello che mi è successo. La manifestazione di protesta che si stava svolgendo poco prima del suo comizio è stata di fatto bloccata. E visto che Facebook ha un enorme potenziale, ho capito che l’unico modo per far sentire la mia voce e ribellarmi ai messaggi xenofobi, omofobi, e al clima di dittatura che si respira, era quello di fare un’azione dimostrativa come quella che ho messo in atto. Ma non ho fatto altro che ripetere quello che lo stesso ministro aveva scritto”, ci ha spiegato.
Il Il ministro dell’Interno non ha risposto a Valentina ma, irritato dal suo gesto, le ha intimato di cancellare il video, e il cellulare è stato preso da alcuni collaboratori di Salvini, che non si sono mai identificati. La ragazza ha raccontato l’episodio: “Mi hanno scippato il cellulare, poi mi hanno minacciato dicendomi che se lo avessi rifatto mi avrebbero spezzato le dita”. Nel frattempo si sono avvicinati anche alcuni agenti della Digos, e la ragazza ha chiesto di poter riavere il suo cellulare.
Ma è rimasta sorpresa da tanta irruenza: “Non ho offeso né Salvini né il suo partito. Non ho mancato di rispetto a nessuno. Eppure lui ha dato ordine di rimuovere quel video dal mio telefono. Sono una ragazza educata, ma bisogna lottare per i propri diritti e per quello in cui si crede”.
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