Ci sono anche loro tra i 34 destinatari dell’ordinanza della Dda di Milano, emessa nel merito dell’indagine Krimisa. Enzo Misiano, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Ferno (Varese) e Peppino Falvo, coordinatore regionale dei cristiano-popolari, sono finiti nell’occhio del ciclone: Misiano è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso mentre Falvo è stato denunciato per voto di scambio e nei suoi confronti è stata effettuata una perquisizione.
Secondo quanto riferito dall’ex sindaco di Lonate Pozzolo, Danilo Rivolta(arrestato nel 2017 in un’altra indagine e non indagato in questa inchiesta), Falvo avrebbe avuto un ruolo di intermediario con le cosche per fargli ottenere un pacchetto di 300 voti in cambio dell’assunzione ad assessore alla Cultura di Patrizia De Novara, nipote di Alfonso Murano, ucciso il 28 febbraio del 2006 con sei colpi di pistola al in via Piantanida, a Ferno, mentre era al vertice della locale di Lonate Pozzolo.
“L’incarico è stato effettivamente assegnato – hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa – e quando l’assessore è stata invitata a un incontro sulla legalità, per coerenza con la propria storia ha preferito non partecipare”. Misiano era presidente della commissione commercio e attività produttive, posizione nella quale, secondo l’accusa, poteva controllare per conto delle cosche gli investimenti e i terreni appetibili dai clan per la costruzione dei parcheggi.
Misiano, inoltre, sempre secondo gli inquirenti, non era solo un fiancheggiatore, ma proprio un interno alla ‘ndrangheta: quando i capi della cosca Farao-Marincola di Ciro’ Marina, che controllava la locale di Lonate Pozzolo e Legnano, venivano a Milano per i summit di ‘ndrangheta era lui a fare da autista. Come emerso dalle indagini, accompagnava spesso il boss Giuseppe Spagnuolo agli incontri con gli emissari locali. Sul suo profilo Facebook c’è anche la classica foto d’ordinanza con la leader del suo partito Giorgia Meloni.
L’operazione Krimisa, che trae il nome dall’antico nome greco di Cirò Marina, in Calabria, ha dimostrato il collegamento tra la locale di Lonate Pozzolo e Legnano (Milano) con la terra d’origine. Gli ‘ndranghetisti, molti dei quali colpiti già nel 2009 e nel 2010 da lunghe pene detentive nell’ambito delle indagini Bad Boys e Crimine infinito, avevano “ricostruito” completamente la loro organizzazione in Lombardia.
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