Vauro Senesi – disegnatore, vignettista, strapazzatore di icone politiche – in una lunga intervista va all’attacco del governo e soprattutto dei 5Stelle, proprio lui che sostenne il Movimento sin dalla prima ora. “Dell’attuale situazione non mi sento responsabile, ma di certo ho sbagliato. Ho sbagliato a non capire immediatamente che la polpetta del grillismo era una polpetta avvelenata. La carne buona che c’era dentro era solo un’esca per indurre il cane a mangiare il veleno”.
“Mi sono venuti i brividi quando Beppe Grillo, nel V-day di Bologna, attraversò Piazza Maggiore su un canotto, trasportato dalle mani della folla adorante, come un vitello d’oro. Fu un’immagine terrificante. La ricerca del capo salvifico, a cui delegare la tua intelligenza, la tua passione, la tua rabbia, le tue aspirazioni, è un mito che ti libera dalla responsabilità, ma che non cambia di un millimetro le cose. È un vicolo cieco”.
“Infatti, quando questi modelli entrano in crisi, l’insoddisfazione che generano viene rivolta contro il modello decaduto, anziché contro la mediocrità e la pigrizia mentale che ha condotto i singoli ad affidarsi al Salvatore, in maniera fanatica.È successo anche con Craxi. Molte di quelle persone che, davanti all’hotel Raphael, gli scagliarono le monetine, fino a poco prima, lo avevano messo sull’altare. Fu una scena disgustosa”.
Pure Salvini finirà travolto dalle monetine? “Mi auguro di no, perché, nel giro di pochissimo tempo, ne avremmo subito un altro. La dinamica che crea il leader salvifico è la stessa che spinge le persone a tirare le monetine. Credo sia meglio smetterla con entrambe le cose. Diceva Majakóvskij che il mondo non è stato attrezzato per l’allegria, la gioia va strappata a viva forza. Ecco una frase che va piuttosto vicino al concetto”.
“Quando il potere tira pietre in faccia alla miseria, vengono interpellate le coscienze, e sono le coscienze a dover rispondere”. Tra tutte, la coscienza del Movimento 5 stelle è quella che si trova nella posizione più scomoda, poiché dovrà scegliere tra i principi che ha propagandato per anni, e il principio di realtà politica, secondo il quale un voto a favore del processo a Salvini è un voto contro l’alleato di governo…
“Se i 5 stelle si fossero posti davvero delle questioni etiche, questo governo non sarebbe mai nato. Invece, nel vuoto morale in cui sono precipitati, hanno consegnato il potere a un signore cinico, feroce, a tratti xenofobo, come Salvini. Le responsabilità del Movimento 5 stelle sono già altissime e gravissime. Votare contro il processo sarebbe solo una contraddizione che si aggiunge ad altre contraddizioni”.
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