In India si sta progettando un cambiamento drastico
Rivoluzione in arrivo in India per quanto riguarda i veicoli elettrici. L’obiettivo del governo del paese asiatico è ambizioso: mettere al bando le auto con motori a carburanti fossili entro il 2030. L’annuncio è stato dato da Nitin Gadkari, il ministro dei trasporti.
Parlando con i responsabili di SIAM, il gruppo automobilistico indiano, il ministro Gadkari ha annunciato la volontà, sua e del governo, di mettere al bando le vetture “inquinanti” ed ha indicato la data limite del 2030. Gadkari ha detto che lo spostamento verso le energie alternative sarà fatto “che piaccia o no”.
L’India del resto è uno dei mercati di maggiore importanza per quanto riguarda le auto, con una vendita annuale che raggiunge i 21 milioni di veicoli, a fronte di una popolazione totale di circa 1,3 miliardi di persone. E l’ambiente trarrebbe sicuramente un grande beneficio dalla riduzione delle auto “inquinanti”.
Al fattore ambientale si aggiunge anche quello economico, con il governo che ha stimato un risparmio di circa 60 miliardi di dollari, che si abbina alla riduzione delle emissioni in atmosfera pari al 37%. Una iniziativa, quella indiana, che non è l’unica nel mondo, visto che anche nazioni europee come Gran Bretagna e Francia hanno intenzione di fare lo stesso, con una data finale nel 2040. Anche la Cina ha annunciato la sua intenzione di rinunciare alle vetture “inquinanti”, non dando però una data certa, ma parlando solamente di un “futuro prossimo”.
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L’analisi della situazione e le prospettive future
Analizzando la situazione indiana si capisce che per l’India il passaggio all’alimentazione elettrica per le autovetture è inevitabile; in primo luogo il Paese asiatico ha sottoscritto l’accordo di Parigi e quindi è impegnato a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas in atmosfera. Inoltre molte città indiane fanno parte della lista che comprende quelle più inquinate al mondo e la causa maggiore è senza dubbio l’uso delle automobili.
Un ulteriore argomento a favore del passaggio alle auto elettriche è dato dal fatto che l’India è costretta ad importare circa l’82% dei combustibili che sono necessari per la circolazione del suo parco veicoli e quindi il passaggio all’elettrico rappresenta una importante diminuzione delle spese.
Due anni fa, nel 2015 l’India ha lanciato il Fame, il programma “Faster Adoption and Manufacturing of Hybrid and Electric Vehicles”, nel quale si promuove l’utilizzo di combustibili “puliti” per le autovetture, ma questa iniziativa in effetti non è mai veramente decollata ed ora il governo presieduto da Modi vuole passare ad un’azione più efficace, mettendo anche sul piatto possibili obblighi futuri per i cittadini.
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I possibili problemi futuri
Da quanto si è appreso, entro la fine dell’anno saranno disponibili 10mila auto elettriche, ma restano comunque sul tavolo alcune questioni spinose che riguardano ad esempio le batterie da installare su queste vetture ed anche la necessità immediata di attrezzare delle aree dove le automobili elettriche possono effettuare la ricarica in modo semplice.
Un altro ostacolo potrebbe essere rappresentato dalle grandi distanze che ci sono tra le varie città indiane e quindi le vetture dovranno essere in grado di percorrerle senza grandi costi. In un articolo su un organo di stampa locale, “Quarz”, è stata posta la domanda “La popolazione è pronta ad un avvenimento simile”, ma la risposta è stata che oggi non si può dirlo con certezza. Da un lato ci sono una serie di buoni propositi, e dall’altro i problemi che si incontreranno; vale comunque la pena di attendere gli sviluppi futuri.