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Venezia diventa… a pagamento! L’idea che divide l’Italia, cosa succede alla città degli innamorati

Una delle mete più gettonate del Bel Paese, dove ogni anno milioni di persone provenienti da oltre i confini o da altre parti d’Italia si recano per trascorrere la più classica delle vacanze romantiche (molti la scelgono ancora anche per la fatidica proposta di nozze o per la luna di miele). Parliamo di Venezia, una bellezza unica che però, a breve, potrebbe diventare… a pagamento. Una proposta che sta facendo discutere e che ha già diviso gli utenti sui social.

L’idea è stata avanzata pubblicamente dal primo cittadino, il sindaco Luigi Brugnaro: sei euro per l’ingresso a Venezia nei giorni ordinari, 8 in quelli da bollino rosso e 10 da bollino nero. Cifre che emergono dalla proposta di delibera sul regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo di accesso nel capoluogo lagunare predisposta dalla giunta municipale e presentata negli scorsi giorni. Fino al 31 dicembre la quota sarà di 3 euro per tutti.Una piccola tassa che però non riguarderà tutti: l’amministrazione comunale di Venezia ha previsto 19 tipologie di esenzione, tra cui quella per chi risiede in Veneto, come aveva sollecitato il governatore veneto Luca Zaia. “L’obiettivo – ha spiegato Brugnaro – è di arrivare a gestire i flussi turistici della città, prevedendo gli arrivi, nel 2022”. La delibera è stata predisposta con la consulenza dello studio legale Origoni Grippo Cappelli & Partners.Lo stesso Brugnaro ha poi chiarito anche alcuni punti tra i più discussi nelle ultime ore. Gli utenti si chiedevano in particolare se la prenotazione per accedere alla città sarebbe diventata obbligatoria a partire dal 2022, chiarendo che si vuole consentire di pianificare la visita a Venezia attraverso la prenotazione, “ma non sarà impedito a nessuno l’accesso, che sarà però più complicato per chi non prenota”.

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