Un’ufficialità attesa da anni, forse anche troppi. Però finalmente è arrivata: dal 1° agosto 2021 le grandi navi non passeranno più davanti a San Marco nel canale della Giudecca. Un altro passo per la tutela di Venezia è così compiuto. Il decreto legge approvato ieri pomeriggio in Consiglio dei ministri è un “passaggio chiave per la tutela della laguna”, sottolinea il premier Mario Draghi. “Una decisione attesa dall’Unesco e da tutti coloro che sono stati a Venezia e sono rimasti stravolti dalla grandezza di queste navi passare nel luogo più fragile e bello del mondo”, aggiunge il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. (Continua a leggere dopo la foto)
Come spiega il Corriere, “dopo la legge approvata lo scorso maggio, la cui attuazione era stata però rinviata, questo provvedimento prevede una data certa – il 1° agosto, appunto – ma soprattutto «risarcimenti per chi subisce un danno da questa iniziativa e fondi – 157 milioni, ndr – per approdi provvisori a Marghera» che saranno realizzati dal prossimo anno. Intanto si lavorerà alla creazione di approdi offshore «con l’obiettivo di rendere compatibile l’attività croceristica con la salvaguardia paesaggistica e ambientale». Questa soluzione è già prevista, ma i tempi sono lunghi: il 29 giugno è stato pubblicato dall’Autorità portuale del Mare Adriatico settentrionale il bando per il concorso di idee sui punti di attracco delle grandi navi e dei portacontainer fuori dalla laguna di Venezia. Ma il vincitore, dopo le due fasi di selezione, sarà designato entro giugno 2023”. (Continua a leggere dopo la foto)
Entrerà in vigore invece il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale il nuovo decreto, che prevede il divieto di navigazione per le navi che abbiano almeno una di queste caratteristiche: “Più di 25 mila tonnellate di stazza lorda, più di 180 metri di lunghezza, più di 35 metri di altezza, una produzione superiore allo 0,1% di zolfo. «Era un impegno che avevo preso pubblicamente», dice sollevato Franceschini, ricordando che sulla questione pendeva l’aut aut dell’Unesco, che minacciava di inserire la città lagunare nella lista nera del patrimonio ambientale e culturale a rischio”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il provvedimento supera le stesse prescrizioni dell’Unesco perché «stabilisce un principio inderogabile, dichiarando monumento nazionale le vie urbane d’acqua Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca di Venezia». Soddisfatto il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, che parla di «buon compromesso», considerando la scelta di Marghera come «l’unica praticabile in tempi rapidi». Linea condivisa anche da Luigi Merlo, già presidente del Porto di Genova, attualmente alla guida di Federlogistica-Conftrasporto e direttore delle relazioni istituzionali di Msc, che definisce «soluzione ideale e percorribile» quella di Marghera. Ma la rinascita di Venezia passa anche da un altro tassello: «Si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l’Autorità della Laguna con la rinascita del Magistrato alle acque», recita la nota di Palazzo Chigi.
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