Dopo il triste caso di Veronica Amistadi, il messaggio del padre del piccolo Riccardo. “Caro piccolo angelo, che nella tua breve vita terrena hai portato la gioia nelle nostre case, continua a sorridere felice dal cielo e mandaci un forte abbraccio che ci protegga dalle tenebre della tua mancanza“. Con queste parole piene di dolore, Alberto Chini, ha ricordato il figlio di 4 anni, morto con la madre. Veronica Amistadi, 41 anni, si è lanciata dal Ponte di Mostizzolo, sul fiume Noce, in Trentino. Un volo di 90 metri che ha messo fine alle due vite nella notte di domenica 21 maggio. La donna ha lasciato un biglietto. È al vaglio degli inquirenti e che riporterebbe le motivazioni del gesto proprio all’allontanamento del figlio dopo il divorzio.
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Il messaggio del papà di Riccardo, morto con la mamma Veronica a 4 anni
Dopo la morte del piccolo Riccardo e della mamma Veronica Amistadi, il messaggio del padre del bambino. Le parole struggenti di papà Alberto sono state affidate dallo stesso a Facebook. Chini è un noto imprenditore trentino. In quella Val di Sole che ha visto la sua ex e il piccolo Riccardo volare giù dal ponte di Mostizzolo. Ha avuto un senso liberatorio quel messaggio. O forse è l’ultimo drammatico saluto al figlio amato con il quale aveva giocato insieme fino a poche ore prima della tragedia.
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La madre, Veronica Amistadi, 41 anni, originaria di Roncone e residente a Trento, ha deciso di porre fine alla sua vita portando con sé il figlio. L’uomo, un manager affermato e noto in città, ha voluto ricordare nel suo profilo. Con grande difficoltà di un padre che perde suo figlio in queste circostanze tragiche. Lle date della breve vita del piccolo, quasi come un necrologio: “Riccardo, 22 giugno 2019-21 maggio 2023. Con immenso dolore, annunciano la tua prematura scomparsa il papà, i nonni, gli zii e tutti i parenti”.
Chini ricorda che la data dei funerali del piccolo e della madre è fissata per sabato 27 maggio alle 11 presso la chiesa di Cristo Re a Trento. Le esequie della madre e del figlio saranno celebrate nella città. Ma non nel paese natale di Veronica, a Roncone nelle Giudicarie. In un’unica funzione officiata dal parroco della chiesa cittadina, don Mauro Leonardelli, e da don Celestino Riz. Subito dopo la tragica scoperta della donna e del figlio, don Riz aveva lanciato un videomessaggio. Invitava i fedeli al perdono e all’unione. Si riferiva alla famiglia della donna, composta dal padre Bernardo, la madre Edy e i tre fratelli. Essi vivono un dramma inspiegabile in questi giorni.
Il sindaco e il parroco: “Evitare altre tragedie”
Il parroco ha commentato: “La famiglia affronta con dignità un grande dramma”. Anche il padre del piccolo Riccardo sta cercando di far fronte alla situazione. La famiglia della donna avrebbe preferito esequie private, ma probabilmente ciò non avverrà a causa dell’eco e delle intense emozioni che la tragedia ha suscitato nella comunità trentina e oltre. Ieri sera, a Roncone, il luogo in cui Veronica si era trasferita dopo la laurea e il lavoro, si è tenuto il rosario per pregare e trovare conforto. È stata anche un’occasione per avvicinarsi alla famiglia della donna, che, come spiega il parroco, sta vivendo un profondo dolore e fatica ad accogliere anche solo le visite, nonostante siano persone sempre aperte e conosciute da tutti.
“Qui, tutta la valle conosce il padre e la famiglia affronta con grande dignità e forza questa immensa tragedia”. La tragedia ha assunto forma sabato notte quando la disperazione ha spinto la donna a salire in auto e guidare fino al ponte di Mostizzolo, in val di Non. Ha lasciato la sua Volkswagen Touran sul ciglio della strada con le chiavi nel cruscotto e le quattro frecce accese, quindi si è diretta verso quel ponte tristemente noto per i suicidi, per poi compiere il gesto estremo. Il punto è così noto che il sindaco di Sella Giudicarie Bondo, Franco Bazzoli, e successivamente il sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, hanno suggerito di installare reti e telecamere per prevenire ulteriori tragedie.
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