L’Italia potrebbe superare il coprifuoco tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, dopo settimane di proteste per l’abolizione del rientro obbligatorio in casa. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé, che ad Agorà su Rai 3 ha commentato i tempi di durata di una delle più discusse restrizioni anti Covid rimaste in vigore: “Per ora ci sarà un ‘tagliando’, per vedere di farlo slittare di un’ora o anche di due, a mezzanotte, superando la cosiddetta sindrome di Cenerentola”.
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Secondo Mulé, si tratterò di un passaggio intermedio che dovrà poi condurre all’abolizione completa della misura, che potrebbe scattare agli inizi di giugno. Attualmente la circolazione notturna è vietata dalle 22 alle 5, tranne che per motivi di necessità. La misura potrebbe dunque essere aggiornata a breve con un allungamento dell’orario, anche se una parte dello stesso esecutivo nonostante le forti richieste del segretario della Lega Matteo Salvini per eliminare la restrizione a partire da subito.
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Nel corso del dbattito sul tema andato in onda ad Agorà, il direttore di Malattie infettive del Gemelli di Roma Roberto Cauda è intervenuto sulla necessità di “continuare a basarsi sull’andamento della curva epidemiologica” e, se il calo dei contagi lo consentirà, “di poter togliere un’ora o anche più di coprifuoco: non è una misura scritta sulla pietra, a decidere devono essere i numeri”.
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Il tema del coprifuoco è strettamente collegato non solo alla situazione epidemiologica ma anche anche alle necessità di carattere sociale ed economico dell’intero Paese. È a questo proposito che il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, si è espresso nelle ultime ore: “Dobbiamo guardare il settore delle riaperture ad ampio ventaglio, non possiamo pensare che il problema sia solo il coprifuoco. Ci sono ancora attività completamente chiuse come le palestre o il settore del wedding”.
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