L’Ordine Nazionale dei giornalisti sottoporrà Bruno Vespa a provvedimento disciplinare, a seguito della contestatissima intervista andata in scena il 17 settembre a Porta a Porta a Lucia Panigalli. Una sequenza che aveva fatto discutere da subito: la donna aveva raccontato la sua storia di vittima di un uomo violento, condannato per aggressione nei suoi confronti e successivamente tornato libero, nonostante abbia espresso l’intenzione di assassinarla.
La condotta di Vespa nel corso del colloquio, nonostante la delicatezza del tema trattato, è apparsa più volte offensiva nei confronti della Panigalli, con un atteggiamento quasi assolutorio verso il carnefice e un costante ridimensionamento della portata del dramma vissuto dalla donna. Un frasario agghiacciante, con espressioni come “Se avesse voluto ucciderla l’avrebbe fatto” pronunciate mentre l’ospite raccontava un’aggressione subita con tanto di coltello.
La Panigalli si era salvata dall’ex grazie alla sciarpa, che aveva frenato la lama del coltello diretto al suo collo. L’uomo, dopo 8 anni e mezzo di prigione, è in libertà vigilata ma vive a pochi chilometri da lei. La donna oggi è accompagnata dai carabinieri ogni volta che esce di casa.
“Diciamo che non corre rischi” è stata la risposta di Vespa, cui la donna ha replicato: “Io temo molto per la mia vita, perché quest’uomo ha dimostrato di non essere lucido”.Vespa ha condotto l’intervista col sorriso stampato in volto, ripetendo frasi come “
Lei è fortunata”, “Lui è innocente”, “18 mesi sono un bel flirtino”, “Ma era così follemente innamorato di lei da non volerla dividere se non con la morte? Fin che morte non ci separi”.
Sulla vicenda son intervenute anche le Cpo (le Commissioni pari opportunità): quella della Federazione nazionale della stampa insieme all’Usigrai si è chiesta “come sia possibile, alla luce del ruolo che la Rai svolge al servizio delle cittadine e dei cittadini, che possa venire tollerata una tale, distorta, tossica rappresentazione della violenza contro le donne”.
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