Ieri a Non è l’Arena è andato in scena un pezzo di storia: la faccia di Matteo Salvini mentre scopre in diretta che per Sea Watch 3 i porti non sono chiusi. Lui è lì, e loro sbarcano. Durante l’intervento Salvini dice di apprendere della questione insieme a Giletti e, in preda evidentemente all’ira oltre ogni livello, ricorda che Luigi Patronaggio, il pm che ha disposto lo sbarco, è quello che lo ha indagato per sequestro di persona.
Ma omette di dire che si è fatto salvare dal giudizio dagli “amici” del MoVimento 5 Stelle, e aggiunge sibillino che “approfondiremo la possibilità di valutare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per chiunque agevoli lo sbarco a terra di immigrati portati in Italia da un’organizzazione illegale e fuorilegge”. In pratica sta minacciando lo stesso Patronaggio.
Quello che Salvini dice è un’assurdità perché il ministro dell’Interno non ha il potere di indagare nessuno, ma fornisce l’esatta dimensione della poderosa rosicata del Capitano di fronte allo sbarco della Sea Watch 3 disposto ieri dalla magistratura dopo il sequestro della nave.
Anche nella diretta facebook di ieri Salvini aveva minacciato Patronaggio: “Se nelle prossime ore ci saranno arresti per coloro che hanno infranto le leggi, ci sarà il sequestro definitivo di questa barca di vice scafisti e se ci sarà il loro arresto, è un conto. Se la nave sarà messa fuori uso, anche affondandola, bene. Altrimenti ho il dubbio che qualcuno abbia voluto compiere un atto politico: se qualche procuratore vuole sostituirsi al governo o al Parlamento si candidi”.
Per tutto il giorno al Viminale cercano una soluzione alternativa. Salvini sa bene che la delega alla Guardia di Finanza di salire a bordo per valutare il sequestro della nave in realtà serve solo a determinare lo sbarco dei migranti. In serata, quando si capisce che non ci saranno mediazioni decide di giocare d’anticipo e dirama una nota per far vedere che è ancora lui a condurre il gioco. Parla di «nave fuorilegge». Invoca «provvedimenti nei confronti del comandante della nave, dal quale è lecito attendersi indicazioni precise sui presunti scafisti presenti a bordo».
Il procuratore Luigi Patronaggio, che ieri pomeriggio ha coordinato l’operazione, con la decisione di trasferire a Licata l’imbarcazione, facendo sbarcare i migranti e ponendo fine a un braccio di ferro che durava da alcuni giorni, ha annunciato che “si valuteranno le responsabilità della Ong”.
Sull’isola giunti venerdì, per coordinare le indagini sul precedente caso della ‘Mare Jonio’ di Mediterranea, il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il pubblico ministero Alessandra Russo hanno seguito la vicenda da vicino. “La nostra missione umanitaria è finalmente compiuta. Grazie al Comandante e a tutto l’equipaggio”, aveva twittato l’ong tedesca dopo lo sbarco dei migranti.
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