Pioggia di reazioni e di attacchi per Carlo Calenda, leader della federazione Italia Viva-Azione, che in giornata ha incontrato Giorgia Meloni, e che ha poi rilasciato dichiarazioni molto forti.
“Se Forza Italia, invece di sabotare Meloni contribuisse a fare la manovra, e se l’opposizione invece di andare in piazza presentasse dei provvedimenti migliorativi questo sarebbe un Paese normale”, ha detto Calenda, alleggerendo poi i toni sul carattere dell’incontro con Meloni a Palazzo Chigi: “È stato un incontro molto positivo e costruttivo fatto nel merito dei provvedimenti”.
La prima reazione negativa arriva da Angelo Bonelli, co-portavoce con Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi-Sinistra, all’opposizione con il Pd: “Oggi Calenda e Meloni hanno costruito un’operazione politica che non è per nulla legata al confronto tra una forza di opposizione e la presidente del Consiglio sulla manovra economica. Se Giorgia Meloni avesse voluto avere un confronto con la minoranza parlamentare sulla manovra, per rispetto istituzionale, avrebbe dovuto chiamare tutte le forze all’opposizione al confronto, cosa che non ha fatto”.
Ancora Bonelli. “Noi, ad esempio, saremmo stati pronti a presentare alla presidente del Consiglio le nostre proposte su una finanziaria socio-climatica. Anche se ricordiamo che è il parlamento il luogo del confronto e delle proposte. Il leader del cosiddetto terzo polo è molto a suo agio con le proposte della destra guidata da Giorgia Meloni. E il richiamo che il leader di Azione fa a Forza Italia a non sabotare la stessa Meloni è la prova provata che c’è un tentativo in corso di Calenda di accreditarsi nella maggioranza di Governo, per essere utilizzato come strumento di deterrenza per rafforzare la Premier, che si trova dopo poche settimane già in una situazione di crisi all’interno della propria maggioranza”.
Ecco in che cosa si assomigliano Calenda e Meloni secondo Bonelli: ”Calenda e Meloni si trovano d’accordo nel mandare in mezzo alla strada 660.000 poveri abolendo il reddito di cittadinanza, a ridurre le pensioni di 100 al mese per chi ne prende 2.100 euro lordi, o a far pagare il prezzo dell’elettricità a famiglie e imprese italiane e non a chi ha speculato sul gas accumulando una ricchezza enorme con gli extraprofitti, pari a 50 mld di euro. Proprio quando il Governo in carica riduce il gettito degli extraprofitti delle società energetiche a 2,5 mld euro, mentre Draghi ne prevedeva 10. Questo chiarisce come ormai, da parte di certa politica, non vi sia più coerenza, e chi si permette di passare da una sponda all’altra con una facilità estrema ha smarrito per strada il riferimento valoriale”.
Più conciliante, in apparenza, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che non nasconde la sua insofferenza per Calenda: “Ha fatto bene il presidente del consiglio Giorgia Meloni ad incontrare Calenda che dall’opposizione ha preferito un confronto positivo sulla legge di stabilità a manifestazioni astiose e faziose come fanno altri gruppi delle minoranze”.
“Fa male invece Calenda a tentare di dare lezioncine con il solito tono da bambino viziato. Non tocca a lui dare delle pagelle ai gruppi di maggioranza. Forza Italia, che con Berlusconi ha fondato il centrodestra, condivide non solo il programma che ha contribuito a stilare, ma anche una legge di stabilità che va nella giusta direzione. Ovviamente, come in tutte le occasioni, il dibattito parlamentare rappresenta un momento per arricchire e migliorare la manovra economica”.
Conclude Gasparri: “Ed è per questo che Forza Italia su temi rilevanti come le pensioni minime, l’assunzione dei giovani, le politiche della sicurezza avanzerà le sue proposte, con spirito costruttivo e proprio in coerenza con il programma di Forza Italia e della coalizione di centrodestra. Bene quindi un confronto tra maggioranza e opposizione, male la consueta supponenza del maestrino Calenda che pretende di giudicare gli altri. Giudichi se stesso e sia severo. I bambini viziati non vanno mai lontano”.
Non nascondono, invece, il fastidio per l’interferenza di Calenda i forzisti Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, rispettivamente capigruppo del partito di Berlusconi al Senato e alla Camera: “Calenda mi pare un po’ confuso, dimentica che è seduto dalla parte dell’opposizione, noi non accettiamo lezioni da chi ha perso al voto ed è destinato all’irrilevanza politica- accusa Ronzulli, – se Calenda dice che Fi sabota la manovra, noi, come Forza Italia diamo un contributo, siamo leali al governo, tutto quello che facciamo lo facciamo per dare un contributo in più”.
Le fa eco Cattaneo: “Tutte le opposizioni, Calenda incluso, sono interlocutori dell’esecutivo di centrodestra, esattamente come le parti sociali. Questo, però, non autorizza nessuno a spiegare a chi ha vinto le elezioni come si sta al governo. Capiamo la confusione di Calenda, che parla di ‘opposizioni’ come se non ne facesse parte, ma i suoi attacchi puerili a Forza Italia, saldamente e lealmente in maggioranza, non gli serviranno. Per quanto sgomiti alla ricerca di un ruolo, è condannato all’irrilevanza politica”.
Fonte: Agenzia Dire