Le vincite dimenticate sono tante, tantissime: 353 milioni di premi non ritirati, secondo l’elaborazione presentata da ADNKronos sui dati dei monopoli di stato
Secondo lo studio di Adnkronos, negli ultimi 7 anni, le vincite dimenticate in Italia ammontano almeno a 353 milioni di euro. La cifra, infatti, è calcolata per difetto perché considera solo i premi non ritirati del Lotto e delle altre lotterie ma, come la cronaca ci racconta, i sistemi di giochi a premi sono tanti e variegati. Ecco allora il dettaglio.
Lotto e lotterie. Tutte le vincite dimenticate
Per il gioco del lotto, nel periodo compreso fra il 2010 e il 2016, ci sono state vincite dimenticate per 344 milioni di euro, pari a 49 milioni di euro l’anno. Il 2011 è stato l’anno in cui i giocatori sono stati particolarmente smemorati, avendo lasciato nelle casse del Monopoli ben 53,2 milioni di euro. È andata meglio, invece, nel 2016 quando le vincite dimenticate hanno toccato quota 45,7 milioni di euro: il 2016, pertanto, è stato l’anno in cui i giocatori sono stati più attenti alle loro giocate. Nel complesso, fra il 2010 e il 2016, sono aumentate sia le giocate che le vincite: 6,6 miliardi di giocate nel 2010, 8 miliardi nel 2016, a fronte di vincite parti a 3,1 miliardi nel 2010 e 5 miliardi nel 2016. I giocatori delle lotterie, invece, sembrano essere più attenti alle loro giocate. Sempre nel periodo considerato, non sono stati ritirati 9, 1 milioni di euro di vincite giocate, con un picco di smemoratezza nel 2015, con 3 milioni dimenticati, e un picco di avarizia nel 2012, con appena 532 mila euro abbandonati.
Il caso della Lotteria Italia
Ma perchè si dimentica la vincita?
Si gioca in modo sempre più compulsivo o, all’opposto, senza dar credito alla propria fortuna. Sono queste le ragioni principali che possono spiegare le vincite dimenticate. Nel complesso, tuttavia, gli italiani giocano sempre di più: fra slot, bingo, scommesse sportive e virtuali, macchinette e simili, nel 2016 le giocate hanno toccato i 96 miliardi di euro. Le vincite hanno raggiunto quota 76,9 miliardi. La restante parte è stata incassata dall’erario, circa 10 miliardi di euro, il resto ai gestori delle scommesse e di tutta la filiera del gioco.
(fonte: Adnkronos)