Una ragazza di 15 anni è stata costretta a compiere atti sessuali mentre veniva ripresa con gli smartphone durante la Festa de l’Unità di Bologna lo scorso settembre. La giovane ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno identificato i responsabili: cinque minorenni, tra cui alcune ragazze, e un maggiorenne.
Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, il fatto è avvenuto nel Parco Nord, dove la vittima è stata avvicinata da un gruppo di coetanei il 18 settembre scorso. La situazione è rapidamente degenerata in violenza nella notte, quando la ragazza è stata spinta a compiere atti sessuali con uno dei ragazzi, mentre gli altri intorno la incitavano e riprendevano tutto con i loro smartphone.
Solo un maggiorenne
I cinque minorenni sono stati denunciati per violenza sessuale, mentre per il maggiorenne, che si è trasferito all’estero, il giudice per le indagini preliminari ha disposto un divieto di avvicinamento nei confronti della vittima.
L’episodio ha suscitato indignazione e sdegno nell’opinione pubblica, mettendo in evidenza il problema della violenza sessuale e del cyberbullismo tra i giovani. La vittima, una ragazza di soli 15 anni, ha dovuto subire un’esperienza traumatica che avrà conseguenze durature sulla sua vita.
È fondamentale che la società, le istituzioni e le autorità competenti si impegnino attivamente nella prevenzione e nella lotta contro la violenza sessuale, garantendo alle vittime il supporto necessario e punendo severamente i responsabili. È importante anche promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere fin dalla giovane età, educando i giovani al rispetto degli altri e alla consapevolezza dei propri comportamenti online e offline.
La violenza sessuale è un reato grave e inaccettabile, e nessuno dovrebbe mai essere costretto o coartato a compiere atti sessuali contro la propria volontà. È dovere di tutti lavorare insieme per creare una società sicura e rispettosa, in cui ogni individuo possa vivere libera