C’è una frangia di militanti del Movimento Cinque Stelle che, sui social e tramite il blog di Beppe Grillo, continua a chiedere ai propri rappresentanti una maggiore indipendenza rispetto alla Lega, lamentandosi dello strapotere di Salvini nell’esecutivo Conte. Una sensazione, crescente e fastidiosa, che sia il Capitano spesso e volentieri a dettare l’agenda politica al resto del governo, costretto ad assecondarlo sempre e comunque o quasi. E c’è invece una cellula, nella sconfinata galassia pentastellata, che col leader del Carroccio è in guerra da tempo e che porta avanti la sua personalissima battaglia tra mille difficoltà. A capo lei, Virginia Raggi, il sindaco di Roma prima eletto a totem dei successi pentastellati al momento della conquista del Campidoglio e poi sempre più isolata, abbandonata tra i mille problemi suoi e della capitale.
La Raggi è in attesa dell’esito di un processo, accusata di falso per la nomina di Renato Marra, che potrebbe segnare la fine della sua avventura come primo cittadino di Roma. Salvini la punta, la annusa, le gira intorno pronto a colpire. Una Lega che conquista Roma sarebbe un sogno, il capolavoro di un leader in costante ascesa nei sondaggi. Virginia è consapevole dei rischi che corre e, nonostante la freddezza dei vertici del Movimento, porta avanti la sua battaglia. Ergendosi a baluardo contro l’estrema destra capitolina, ribadendo in queste ore la sua posizione contro l’occupazione abusiva di Casapound e dichiarandosi fieramente antifascista. E rispondendo colpo su colpo agli attacchi del Capitano. Terreno dell’ultimo scontro tra i due la drammatica morte Desirèe Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata senza vite in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo di Roma e che, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stata violentata, probabilmente da un branco.
“A Roma i 5 stelle potevano fare di meglio – incalzava subito Salvini – anche se hanno ereditato una roba sovrumana. Mi aspettavo di più come tutti i romani, un vero cambiamento”. Aggiungendo poi: “La morte di questa ragazza è avvenuta è in centro a Roma: non possono esserci buchi neri. Vado e voglio vedere”. Pronta la replica della Raggi, decisa a non cedere un millimetro: ” La Lega Nord forse non conosce Roma. Non c’è solo San Lorenzo come quartiere difficile. Abbiamo zone più periferiche come San Basilio, Tor Bella Monaca, Corviale, Centocelle in cui è necessario che l’azione dello Stato sia più incisiva. Servono più forze dell’ordine, accompagnerò il ministro Salvini a conoscere Roma in modo che si possa passare finalmente dalle parole ai fatti”.
L’oscuro ruolo dell’amico Salvini nel caso-sfratto dei camerati abusivi di CasaPound