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Vive da 7 anni in un albergo, la scelta di Sergio: “Spendo meno e sono accudito e coccolato”

Serviti, riveriti e coccolati. E’ così che ci si sente spesso quando si va in vacanza e si decide di alloggiare in hotel. Ma c’è chi quel confort di una stanza d’albergo non è più riuscito ad abbandonarlo. Come Sergio, che vive da 7 anni in hotel. Anche se per dimensioni una camera d’albergo non può essere paragonata a quelle di un appartamento, ma sicuramente nel suo spazio essenziale ha tutto il necessario per vivere bene, nonché comprende anche uno staff al proprio servizio pronto ad aiutare e coccolare il cliente. Forse saranno state proprio tutte queste qualità che hanno dato a Sergio la voglia di mollare tutto per eleggere a proprio domicilio una stanza d’albergo, a quattro stelle, ma senza troppi fronzoli né tanto spazio. Conosciuto per il suo eccentricismo, Sergio Cappelli, un notaio napoletano, noto anche come Mr. Kind per la sua attività di benefattore, deciso a far conoscere arte e cultura e a veicolare la bellezza, vive da 7 anni nell’hotel a 4 stelle Majestic, nel centro storico di Napoli. La casa a Chiaia, che ha lasciato per andare a vivere in hotel, e la sua collezione di arte contemporanea, sono ormai un ricordo. E Sergio al passato guarda senza nostalgia. “Qui e sto benissimo. Quando amici e conoscenti mi spingono a cercare un’altra sistemazione, rispondo sempre di no. Al Majestic mi sveglio contento”, ha detto l’eccentrico notaio in un intervista con il Corriere della Sera.

vive da 7 anni in hotel

La vita in hotel
Cappelli ha raccontato di essersi trasferito in un momento particolare della vita, quando cercava una tana per qualche tempo. I giorni sono diventati settimane, poi mesi e infine anni. A quanto pare non cambierà più idea, visto che in hotel Cappelli si sente proprio a casa: “Sono accudito e coccolato, ho un ottimo rapporto con tutto il personale, quando torno trovo il portiere di notte per scambiare quattro chiacchiere… So che potrei avere gli stessi servizi in una casa mia, ma qui mi sento un uomo libero”. In quanto a costi, si potrebbe ben pensare che vivere in un hotel non è certo economico. Eppure per Sergio le cose sarebbero ben diverse: “E’ vero, ma qui non pago bollette, non devo occuparmi di manutenzione e riparazioni, insomma taglio certi costi”.

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Vivere in hotel: una scelta di tanti altri
Il caso di Cappelli però non è un caso isolato. In passato infatti, nel mondo dell’arte e dello spettacolo in tanti sono stati i personaggi noti che hanno deciso di vivere in hotel, e forse è stato proprio da loro da cui Cappelli ha preso l’ispirazione a mollare tutto e trasferirsi anche lui. “A Milano ho soggiornato al Grand Hotel et de Milan, dove Giuseppe Verdi ha vissuto per vent’anni. Anche James Joyce ha vissuto a lungo in albergo, a Trieste. E lo stesso Joyce incontrò Proust a Parigi in un hotel chiamato Majestic, come questo napoletano. Insomma, non sono proprio uno svitato, ho dei precedenti illustri! Gli alberghi hanno grandi storie, se riesci a carpirne i segreti è un mondo davvero affascinante”.


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