Alessandro Di Battista nuovamente ospite di Giovanni Floris a Dimartedì e di nuovo protagonista dell’ennesimo battibecco nello studio di La7. Stavolta l’ex pentastellato se la vede con il giornalista del Corriere della Sera Gianni Riotta. I due si danno anche del tu, ma se le danno di santa ragione sul ruolo della Nato nel conflitto ucraino, arrivando ad offendersi reciprocamente.
Floris chiede a Di Battista il suo parere sul possibile ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. “Sono molto preoccupato, va contro l’interesse dell’Italia. – spiega l’ex pentastellato – Qualcosa forse è cambiato nelle ultime ore, comunque non ritengo che il governo Draghi abbia fatto l’interesse del nostro Pese in politica internazionale. Credo che dovrebbero opporsi perché destabilizza un territorio in una situazione di guerra. Per quanto mi riguarda, più Nato significa meno Europa. Chi dice più Nato uguale più Europa non capisce che sono due cose diverse”, si scalda Di Battista.
“La Nato è un’organizzazione militare, nata a scopo difensivo che si è trasformata in offensiva, che determina il controllo della sicurezza in Europa, ma che lo appalta agli Usa. – affonda ancora il colpo Alessandro Di Battista – È contrario all’interesse strategico italiano oggi spostare l’asse privilegiato della Nato più verso i Paesi scandinavi e il Baltico”, conclude. “È ovvio che c’è un interesse dell’Italia e della Nato a difendere il fianco sud. – replica deciso Riotta – Però vorrei ricordarti che quando si voleva mettere un radar strategico in Sicilia voi del M5S avete fatto una battaglia radicale contro”.
“Strano che tu vieni ora a dire che volevate difendere il fianco sud della Nato. No, voi lo volevate indebolire”, Riotta accusa Di Battista che reagisce. “Non sono intelligente come te”, replica piccato il giornalista che prosegue nel suo ragionamento. “Non c’entra niente, mischi capre e cavoli. Non puoi buttarla così in caciara”, sbotta allora il suo interlocutore. “Quando tu eri parlamentare si veniva ai dibattiti con te e interrompevi sempre”, lo accusa ancora Riotta. “Se fosse un cittadino serbo non parlerebbe di pace in Europa negli ultimi 80 anni”, lo punge a sua volta Di Battista e lo scontro tra i due prosegue.
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