Ha vinto il sì al governo Draghi. I militanti M5s iscritti alla piattaforma Rousseau, chiamati a esprimere la propria preferenza sul governo Draghi, si sono espressi a favore della linea caldeggiata dai big pentastellati, aprendo così la strada all’ingresso del partito nel nuovo esecutivo. La votazione sul web, iniziata alle 10, si è conclusa alle 18: i Sì sono stati 44.177 (59.3%), mentre i No 30.360 (40.7%), con un’affluenza totale di 74.537 iscritti su una base di 119.544 iscritti aventi diritto di voto.
Un voto che era stato preceduto dalle dichiarazioni di quasi tutti gli esponenti di punta del Movimento, da Giuseppe Conte a Luigi Di Maio, da Roberto Fico a Lucia Azzolina, che avevano auspicato tutti un esito favorevole. Contrario, invece, Alessandro Di Battista, che aveva rinnovato il suo invito verso il no, e dei parlamentari a lui più vicini.
Da registrare ancheun botta e risposta a distanza tra Davide Casaleggio e Vito Crimi. Il presidente dell’Associazione Rousseau aveva attribuito al capo politico la paternità del quesito così come era stato ppi posto ai militanti sulla piattaforma. Aggiungendo: “Negli ultimi giorni ci sono state diverse istanze da molti senatori per inserire l’opzione di astensione, però parlando anche con Vito Crimi mi ha garantito che questa opzione verrà contemplata qualora dovesse vincere il no”.Casaleggio sembrava alludere alla possiblità di un nuovo voto su Rousseau, o comunque alla necessità di un’ulteriore scelta. “Qualora vincesse il no, ci sarà da stabilire se il voto” del Movimento 5 Stelle al nuovo governo “sarà negativo o di astensione”. Ma Crimi su Facebook aveva subito precisato: “La votazione di oggi sarà l’unica votazione sul governo. Se prevarrà il sì sosterremo il governo, se prevarrà il no non lo sosterremo”, chiarendo quindi che non esiste allo stato la possibilità di un altro voto sull’opzione dell’astensione.
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