Da settimane al centro della discussione politica nazionale, i voucher continueranno ad essere motivo di scontro fra datori di lavoro, imprese, lavoratori e nel mondo politico. Per farsi un’idea del fenomeno, e dell’impatto che i voucher hanno sull’economia del paese, è bene partire dai numeri. Ci viene incontro il terzo rapporto voucher, presentato dalla Uil a dicembre, sui dati di utilizzo nel 2016.
Voucher. Tutti i dati sull’utilizzo
Secondo la Uil, nel 2016 sono stati venduti 145 milioni di voucher, una cifra in netta crescita (più 26.3%) rispetto al 2015, quando sono stati venduti 115 milioni di voucher. Il confronto è ancora più rilevante se riferito al 2014 quando sono stati venduti 69 milioni di buoni-lavoro. Nell’anno passato da poco, sono stati venduti più buoni-lavoro al nord – 93 milioni, pari al 64% del totale – che al centro e al sud, dove la percentuale su base nazionale è ferma al 36%, con un numero netto di buoni venduti pari a 26 milioni circa. A livello regionale, pertanto, le regioni del nord sono quelle in cui si è fatto più frequentemente ricorso a questo sistema di pagamento. Conferma il primato la Lombardia, con 27 milioni, il Veneto, con 18.5 milioni, l’Emilia Romagna, con 18,2 milioni, il Piemonte, con 11,9 milioni e la Toscana, con 10,6 milioni di voucher venduti. È interessante notare, tuttavia, che nell’ultimo anno, in alcune regioni del sud si è avvistito ad un vero boom di acquisti, rispetto all’anno precedente. È il caso della Campania, dove il numero dei voucher venduti è cresciuto del 43,7%) e della Sicilia, che ha fatto segnare il +39,1%. Confermando questa distribuzione geografica, Milano, con 9,8 milioni di voucher venduti è prima fra le città italiane, seguita da altre città del nord: Torino (5,6 milioni), Brescia (4,2 milioni), Bologna (3,9 milioni), Verona (3,8 milioni), Bolzano (3,6 milioni), Venezia e Padova (3,3 milioni) e Treviso (3,2 milioni). Si distingue Roma, 5,1 milioni di buoni-lavoro venduti. La provincia che meno ha fatto ricorso ai voucher è Rieti, con appena 214 mila voucher venduti.
Voucher per settore di attività
Fin qui l’analisi geografica. Ma cosa accade se si valuta il settore di utilizzo? Sempre secondo i dati forniti dalla Uil, oltre 73 milioni di voucher, pari ad oltre il 50% del totale è stato utilizzato nei settori dell’industria, dell’edilizia e dei trasporti. Settori, questi, esclusi fino al 2012 dall’uso dei voucher. Il turismo è il secondo settore lavorativo a fare uso dei voucher, con 20 milioni di buoni-lavoro venduti. Segue il commercio, con 18 milioni, e i servizi, 14 milioni. Per le pulizie e il giardinaggio sono stati venduti ‘appena’ 5 milioni di voucher. La quota è ancora più bassa nel settore dell’agricoltura, 2 milioni.
I primi dati del 2017
Secondo i dati forniti dall’Inps, nel gennaio 2017, le vendite dei voucher hanno toccato quota 8,9 milioni, un dato analogo a quello del gennaio 2016. Come è noto, il decreto approvato dal governo, che di fatto ha cancellato i voucher, garantirà una fase transitoria, fino a fine anno, per consentire a chi li ha già acquistati di poterli spendere.