Da qualche tempo Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile sono state in qualche modo riabilitate, dopo le pesanti condanne ricevute per truffa negli anni passati. A dare una mano alla televenditrice più famosa d’Italia e a sua figlia è stata anche la recente decisione di Netflix di dedicare loro anche una serie televisiva. Intervistata dal quotidiano torinese La Stampa, ora la Marchi decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E anche di raccontare alcuni episodi inediti della sua vita che hanno per protagonisti Silvio Berlusconi e Bettino Craxi. Ma chissà se saranno vere le rivelazioni della teleimbonitrice.
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La rivelazione di Wanna Marchi su Silvio Berlusconi
L’inviato de La Stampa incontra Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile a Modena, mentre prendono un aperitivo in Piazza Grande. Non si sa per quale motivo, ma la ex regina delle televendite, poi caduta in disgrazia, decide di mettersi a raccontare alcuni retroscena della sua vita vertiginosa che fino a questo momento erano stati tenuti nascosti. Uno di questi riguarda Silvio Berlusconi.
“A Mediaset non mi hanno mai voluto, dicevano che ero troppo ingombrante. Ma lui mi chiese di condurre Ok il prezzo è giusto. Rifiutai. Mi disse: è il primo no che ricevo nella mia vita. Io risposti: mi spiace ma lei è giovane, si prepari a riceverne altri. Non me ne sono mai pentita”. Con queste parole Wanna Marchi racconta l’incontro avvenuto con Silvio Berlusconi prima che iniziassero i suoi guai giudiziari.
Oltre al no a Silvio Berlusconi, di cui non si pente, Wanna Marchi ammette però che uno dei suoi maggiori rimpianti è stato quello di non essere mai entrata in politica. “È una delle poche cose che mi sono pentita di non aver fatto. – ammette la Marchi – Bettino Craxi mi propose di fare uno spot elettorale in televisione per il Psi. Io non ero socialista. Ho votato sempre Pannella finché i giudici non mi hanno tolto i diritti elettorali. Ma Craxi mi stava simpatico e mi avrebbe dato tantissimi soldi. Però pensai che mi sarei inimicata una parte dei consumatori. Sbagliavo, avrebbero comprato comunque da me”, conclude.
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