Nelle recenti normative in merito ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che riguardano il settore orafi e argentieri, delle telecomunicazioni e delle case di cura (personale non medico), sono stati inseriti i servizi di welfare aziendale. La novità segue quanto era già stato fatto nel rinnovo del CCNL dei metalmeccanici e testimonia una crescente sensibilità per il benessere e la salute dei dipendenti, anche delle aziende più piccole. I vantaggi non sono riservati solo ai collaboratori, ma riguardano anche gli imprenditori, per cui questo cambiamento può diventare un’opportunità. Tra le diverse soluzioni per introdurre il welfare aziendale nel rispetto delle normative, molte sono di immediata e facile applicazione, offrendo benefici per tutte le parti coinvolte. A seguire, sono approfonditi alcuni aspetti che riguardano questa importante evoluzione del mondo del lavoro.
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Perché il welfare aziendale
Le normative italiane emanate negli ultimi anni, dalla Legge di Stabilità del 2016 in poi, hanno dimostrato una crescente attenzione al secondo welfare, con particolare focalizzazione verso i temi riguardanti la salute e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, in azienda e in famiglia. Il fattore interessante è che questo nuovo approccio non riguarda più solo ed esclusivamente le grandi multinazionali, ma anche le aziende più piccole, che possono avvalersi dei vantaggi della defiscalizzazione prevista per i servizi legati al welfare. I motivi di questa attenzione alla qualità della vita dei dipendenti sono da ricercarsi nella raggiunta consapevolezza da parte delle istituzioni che se l’ambiente di lavoro favorisce la serenità e il benessere delle persone, questo si ripercuote positivamente sulla loro salute e produttività.
Sostenere la qualità della vita dei collaboratori significa far crescere l’economia e il potere d’acquisto, dei singoli professionisti e delle loro famiglie.
I vantaggi per le aziende
Alcuni imprenditori hanno accolto con una certa diffidenza questa svolta normativa nei confronti del welfare. In realtà, per le aziende si tratta di una grande opportunità, perché le esperienze delle imprese che hanno già applicato iniziative di questo tipo a favore dei dipendenti, hanno evidenziato un notevole aumento delle performance in azienda.
Secondo l’indagine di A.T. Kearney, “Welfare in Azienda”, ci sono almeno 3 ragioni vantaggiose per introdurre soluzioni di welfare.
- Per prima cosa, le persone sono più coinvolte e motivate se la realtà aziendale offre loro benefit e attività concrete a sostegno della salute e del benessere, nel corso delle ore lavorative e non solo.
- In secondo luogo, aumentano i livelli di fidelizzazione, da parte dei collaboratori, ma anche dei clienti.
- Inoltre, è più facile attrarre nuovi talenti, caratterizzando la propria azienda come moderna e attenta alle esigenze dei dipendenti, valorizzandoli come elementi fondamentali.
- Non è tutto, infatti per le imprese che avviano iniziative di welfare sono previsti importanti sgravi fiscali: la deducibilità degli incentivi, erogati ai dipendenti come riconoscimento per la produttività sotto forma di fringe benefit, è totale (art.95 del DPR n.917/86).
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Estensione del Welfare CCNL: gli importi per settore
Dopo il settore metalmeccanico, pioniere nell’applicazione del welfare, l’estensione al settore orafi e argentieri, telecomunicazioni e case di cura (personale non medico) riguarda circa 2 milioni di persone ed è probabile che vi sia un ulteriore allargamento dei settori coinvolti nei prossimi mesi.
Nel settore metalmeccanico industria, il valore dei beni e servizi da mettere a disposizione dei collaboratori dal 1° giugno 2019 è pari a 200 Euro, nel settore metalmeccanico PMI è di 150 Euro, da utilizzare entro l’anno di riferimento previsto dalla normativa. Nelle telecomunicazioni è stato nel 2018 di 120 Euro, per gli orafi di 100 Euro nel 2018, che saliranno a 150 Euro per l’anno 2019, per gli operatori non medici delle case di cura l’importo previsto è di 200 Euro, a partire dal 2018.
Welfare semplice per ogni tipo di impresa
Le recenti normative non devono spaventare le imprese: non è obbligatorio elaborare piani complessi per entrare nell’ottica del welfare, sono sufficienti anche semplici iniziative che, come appena descritto, non possono che portare benefici anche all’azienda.
L’applicazione della defiscalizzazione dei servizi welfare può avvenire in 6 modi:
1. Buoni acquisto, da quelli per la spesa, a quelli regalo o per il rifornimento di carburante
2. Buoni pasto, da utilizzare nella mensa interna all’azienda o nei servizi di ristorazione esterni
3. Trasporti, per abbonamenti ai mezzi pubblici o per migliorare la mobilità casa-lavoro
4. Assicurazioni, per la previdenza assicurativa e le polizze sulla salute
6. Sostegno familiare, per figli o anziani non autosufficienti a carico del lavoratore
Per facilitare le aziende nell’adozione delle nuove normative, si rivela strategico il supporto di partner qualificati, per creare insieme un piano personalizzato ed efficace.
Il welfare è un’opportunità di innovazione ed evoluzione dell’azienda che, ponendo al centro i collaboratori e il loro benessere, può far decollare la produttività: non sfruttarla significa perdere un’occasione strategica di crescita.