Con una lettere inviata all’Aifa, la Regione Veneto ha annunciato di essersi messa alla ricerca di 4 milioni di dosi di vaccino anti-Covid sul mercato parallelo. Un passaggio per il quale ha richiesto “preventiva autorizzazione a poter negoziare l’acquisto e l’importazione con fornitori esteri di vaccini”, considerata “la carenza circa l’approvvigionamento”. E che però non ha mancato di scatenare polemiche, con gli utenti insorti sui social e diversi analisti a puntare il dito contro il governatore Luca Zaia.
Nel testo, la Regione ha precisato che “la negoziazione riguarderà esclusivamente tipologie di vaccini già autorizzati Ema” e che darà tempestiva comunicazione ad Aifa “dei nomi degli operatori economici, del tipo, del loto e della quantitàù delle dosi”. “Non andremmo a caricare i vaccini in giro per i porti, andremmo a caricarli in azienda” è stata la precisazione di Zaia. Che ha aggiunto, di fronte alle accuse di chi bollava come “poco chiara” la manovra:”Non accetto che si dia una patina di losco a qualcosa che non lo è. Questa è attività a favore dei veneti”.
Zaia ha proseguito: “Dire che i vaccini acquisiti autonomamente dal Veneto verranno numericamente stornati da quelli forniti dal Ministero è una minaccia. Noi non stiamo trattando al mercato nero. E il ogni caso se il governo dice no lo dice ai cittadini italiani. Su chi siano gli interlocutori nella trattativa di acquisto dei vaccini, il direttore generale della sanità Veneto Luciano Flor, ha spiegato che si è trattato “di nomi e cognomi anche italiani, sono i legali rappresentanti di aziende”.
“Noi vogliamo seguire la stessa prassi che seguiamo – osserva – quando compriamo un farmaco non disponibile in Italia”. Il direttore generale poi ha accusato: “Stiamo ricevendo dosi di vaccino che ci permetteranno di immunizzare un numero ridotto di persone e in tempo molto lunghi. Abbiamo 720.000 dosi per gli ultraottantenni al ritmo attuale arriviamo a fine aprile. I pochi vaccini che abbiamo non ci bastano. Noi abbiamo una capacità di vaccinazione 10 volte superiore alle dosi che abbiamo”.
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