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La denuncia di Zan: “Ecco cosa mi hanno fatto per colpa delle fake news di Salvini”

In un video postato su Facebook, il parlamentare Pd Alessandro Zan, promotore del Ddl contro l’omofobia che porta il suo nome, ha fatto sapere di aver ricevuto delle minacce molto gravi legate a una “bugia di Salvini” sul suo conto, quella di avergli attribuito la falsa affermazione di “voler far cambiare sesso ai bambini”. Racconta Zan: “Salvini ha oltrepassato i limiti. Ha postato una cosa vergognosa sui social, affermando che il Pd e in particolare Zan vorrebbero aiutare i bambini a cambiare sesso. È terribile, innanzitutto perché è falsa, destituita di fondamento, la solita ignobile bugia che hanno estrapolata da un mio intervento, e decontestualizzato. È la macchina del fango. Lo fanno sempre per disorientare l’opinione pubblica attraverso le fake news. È il solito modus operandi di Salvini che non ha argomenti, non conosce il testo della legge sull’omofobia, si rifà a pregiudizi che non sono propri della politica”. (Continua a leggere dopo la foto)

Zan prosegue mostrando il messaggio di minacce, coprendo il nome dell’autore: “Zan a testa in giù in piazza mentre i passanti gli tirano pietre; giù le mani dai bambini”. E commenta: “Dopo balle di Salvini ecco che arrivano le minacce. Vi fa capire che c’è responsabilità politica di chi fa certe affermazioni sulla vita e l’incolumità delle persone. Questo per farvi capire che c’è continuità tra certe affermazioni e le minacce”. Zan ha poi spiegato di nuovo il termine di identità di genere, presente nel ddl sull’omofobia “è la percezione precoce e duratura del proprio sesso. Non è un concetto introdotto dal ddl Zan, bensì presente in leggi dell’ordinamento e in sentenza della Corte costituzionale, che ha detto che è un diritto della persona. Anziché dire bugie su cose che non conosci – ha concluso rivolgendosi a Salvini – dì la verità su cose che conosci, cioè la Lega dove ha messo i 49 milioni che aveva fatto sparire”. (Continua a leggere dopo la foto)

Zan ha rivoto poi un appello a Matteo Renzi che “dimostra di essere ancora nel campo dei riformisti sul tema dei diritti, segui Biden e Ursula von der Leyen e non Salvini, perché seguire Salvini è stare con Orban. Stanno con la parte arretrata del Paese che vuole comprimere i diritti, non vuole approvare la legge sull’omofobia, ma affossarla. È facile fare le foto del cattolico Biden che fa le battaglie per difendere i transgender. Io penso che tu appartenga ancora al campo del riformismo democratico, seguiamo le battaglie di Biden, di Kamala Harris e di Ursula von del Leyen, la parte avanzata dell’Occidente e non chi vuole arretrare. Togliere identità di genere dal testo significa stare con Orban. Poiché io penso che tu non voglia stare con Orban, sono sicuro che ritroveremo la stessa unità della Camera e in questo caso non ci saranno voti segreti che tengano”. (Continua a leggere dopo la foto)

Con un messaggio Salvini poi replica a Zan: “Assoluta e totale solidarietà al collega Zan, ogni tipo di minaccia, insulto o violenza vanno sempre condannate, senza se e senza ma. Per quello che riguarda invece le sue parole su come ‘aiutare i bimbi a fare la transizione’ di sesso, pronunciate in diretta sui suoi canali social e da me semplicemente rilanciate, tutte le persone che le hanno ascoltate hanno capito quali siano le intenzioni del parlamentare Pd”.

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