Alberto Zangrillo torna in tv e le sue dichiarazioni fanno subito discutere. Il responsabile del reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milanoèospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica nella serata di lunedì 1 novembre. Il medico personale di Silvio Berlusconi, collegato in diretta video, esprime nuovamente la sua posizione sull’andamento della pandemia di Covid. E le sue parole lasciano il segno.
“Il virus è clinicamente morto”, aveva annunciato Zangrillo tempo fa scatenando una marea di polemiche. Dopo qualche mese di assenza dal piccolo schermo, il medico torna in tv, convinto dalle insistenze di Nicola Porro. “L’aumento dei contagi non mi preoccupa per nulla. – dichiara il primario di fronte ai numeri in crescita del contagio – Abbiamo una percentuale di contagiati che fortunatamente non arrivano in ospedale. Grazie al fatto che l’Italia ha fatto da capofila sul tema vaccinazione possiamo dire che abbiamo fatto scuola”.
“In ospedale nel 99% dei casi arrivano persone non vaccinate. Che manifestano una forma di malattia che fortunatamente non ha le caratteristiche dell’anno scorso”, spiega Zangrillo. “Nei tamponi eseguiti quotidiani rileviamo una percentuale di contagiati che non arrivano in ospedale. – specifica poi – Noi medici, che facciamo un lavoro appassiona perché ci piace, dobbiamo dire la verità. Fortunatamente, grazie alla vaccinazione, possiamo andare a testa alta. E possiamo dire di aver fatto scuola e di contenere il numero delle persone che arrivano in ospedale perché hanno realmente bisogno”.
Insomma, a differenza di molti suoi colleghi, Alberto Zangrillo prova a rassicurare i cittadini italiani sugli effetti blandi che il Covid ha sulla maggior parte di loro. “In ospedale arrivano persone che hanno affezioni delle prime vie respiratorie. Sono prevalentemente anziani. Nel 99% dei casi sono persone non vaccinate che manifestano una forma di malattia che fortunatamente non ha le caratteristiche dell’anno scorso. In qualche modo è comunque mutata. Finalmente possiamo dedicarci alle altre patologie. – conclude Zangrillo – In questo momento ci preoccupano le enormi liste di attesa di malati che nulla hanno a che fare con il Covid. Continuare a vedere il numero dei contagi quotidiano come prima, seconda o terza notizia ci interessa pochissimo”.
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