Volodymyr Zelensky sarà ospite dell’ultima serata di Sanremo. A dare per primo la clamorosa notizia della partecipazione in collegamento video del presidente ucraino al Festival della canzone italiana è stato Bruno Vespa durante la puntata di Domenica In andata in onda il 15 gennaio scorso. All’annuncio è seguita una lunghissima intervista al numero uno di Kiev, mandata in onda nel corso dell’ultima puntata di Porta a Porta. Ma non tutti hanno accolto con favore questo sorprendente annuncio. È anche il caso del direttore di Chi, Alfonso Signorini, che lancia inaspettati strali contro Zelensky e le sue scelte.
“Zelensky so che voleva venire a Sanremo, in collegamento naturalmente. – questa la bomba sparata in diretta da Bruno Vespa durante l’ultima puntata di domenica In – Ho parlato con Amadeus, e gli ho potuto dire: caro presidente la aspettiamo per la serata finale del Festival di Sanremo”. Insomma, è il conduttore di Porta a Porta in persona ad occuparsi di comunicare per primo al pubblico la presenza in collegamento del presidente ucraino a Sanremo, in occasione della serata finale del Festival.
Ma a gelare gli entusiasmi vespiani ci pensa Alfonso Signorini. “C’è in tutto questo un retrogusto amaro che non posso fare finta di ignorare. – scrive il direttore di Chi – E non è la prima volta che mi capita. Ricordo ancora quando vidi il servizio glamour realizzato dal presidente ucraino con la moglie Olena sulle patinatissime pagine di Vogue. Non volevo credere ai miei occhi. – ricorda Signorini – Nel pieno della guerra, sullo sfondo di un tragico palcoscenico di macerie e di morti, quelle immagini erano un vero e proprio pugno nello stomaco”.
Secondo Signorini esistono dei “canali comunicativi” più adatti a Zelensky per pubblicizzare la causa dell’Ucraina. “Di recente è volato alla Casa Bianca e nello studio Ovale ha ringraziato il presidente Biden per gli aiuti ricevuti”, spiega il giornalista. “Pochi mesi fa ha tenuto un applauditissimo discorso alle Nazioni Unite, che in pochi secondi ha fatto il giro del mondo. – ricorda ancora Signorini – Esistono invece dei contesti che, seppur prestigiosi, sono stonati con la realtà della guerra. Esiste anche un rispetto per chi è in prima linea a combattere, un rispetto per chi ci ha rimesso la pelle e per tutte le famiglie che sono state private di un affetto. Un giornale patinato, esattamente come la platea di uno spettacolo di svago e intrattenimento, stridono con tutto questo”, conclude stizzito.
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