Volodymyr Zelensky non ha alcuna intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino. Il presidente ucraino si lascia intervistare via Whatsapp da Cathrin Gilbert del giornale tedesco Die Zeit. In Italia l’intervista viene riportata dal Corriere della Sera. E Zelensky conferma di sentirsi protetto tra la sua gente e di non temere l’esercito di Vladimir Putin.
“Vivo tra la mia gente, è la migliore protezione che ci sia. – racconta Zelensky – Quando la Russia preparava l’invasione, Putin non poteva immaginare che gli ucraini avrebbero difeso il loro Paese con tale determinazione. Non solo pochi individui, bensì la nazione intera. Il Cremlino non pensava certamente che questa, per noi, sarebbe stata la Grande guerra patriottica, proprio come quella che l’Unione sovietica combattè contro Hitler. I collaboratori di Putin non conoscono affatto l’Ucraina. Ma noi siamo così. Con l’Ucraina al tuo fianco, ti senti al sicuro. È un principio, questo, che servirà da lezione a molti in Occidente”.
Poi Zelensky attacca Putin. “È il suo modo di leggere la realtà. – lo accusa – Quando i suoi consiglieri guardano uno Stato, non vedono i cittadini. Vedono solo il capo di Stato, vedono i politici, gli imprenditori potenti. I russi sperano di riuscire a comprarseli tutti o di spaventarli tutti. Ma siccome sanno che questi metodi non hanno presa su di me, sono passati alle minacce. Non potrebbe essere più chiaro di così”. Zelensky rivela di dormire “pochissimo, bevo una quantità impressionante di caffè, e sono costantemente impegnato in discussioni e trattative. La mia base è in Ucraina. Mi trovo a Kiev. Non è un segreto. I quaranta milioni di miei concittadini lo sanno. Gli americani si sono sbagliati su di me. Io resto accanto al mio popolo”.
“No, non abbiamo paura. – replica stizzito ad una domanda della giornalista – Abbiamo già dimostrato al mondo che sappiamo difenderci. Ma siccome parlate di paura, ho una cosa da dirvi: non siamo noi a doverci sentire intimoriti, bensì i politici di tutto il mondo. Stiamo ricevendo forniture di armi. Ma è chiaro che ci serve ben altro. Perché la barbarie non conosce limiti. L’invasione non è stata una sorpresa, ma la brutalità sì. Quello che i soldati russi stanno facendo ai civili va al di là di ogni immaginazione. Le imprese occidentali sono ancora attive nel mercato russo, nascondendosi dietro varie scuse. È per questo che le sanzioni devono essere ulteriormente inasprite. Credo che la minaccia di guerra nucleare non è altro che un bluff”, conclude.
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