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Ucraina, Zelensky rifiuta l’offerta dei russi: “Non deporremo mai le armi”

Mosca annuncia che un “compromesso è possibile” con il governo di Zelensky per rendere l’Ucraina un Paese neutrale simile all’Austria o alla Svezia. Ma il presidente ucraino respinge al mittente all’offerta. Certo, Zelensky dichiara che “i negoziati con la Russia sono ora più realistici” perché “tutte le guerre terminano con un accordo”. Ma per il momento, con le città assediate e sotto bombardamento, non ha alcuna intenzione di dimostrarsi arrendevole.

Zelensky e Putin

“Otto anni fa in questo giorno la Federazione russa ha organizzato un referendum falso in Crimea ucraina che ha poi usato per giustificare l’invasione del nostro territorio. – ricorda in un video Zelensky – Questo atto illegale è stato la rottura di tutta l’architettura della sicurezza in Europa, creata dopo la seconda guerra mondiale. Ma la Russia ha commesso questo atto. Se all’epoca ci fosse stato solo un segno della resistenza che facciamo oggi, che voi fate oggi, se la reazione del mondo fosse stata almeno la metà di quella di oggi sono sicuro che questa invasione non ci sarebbe stata e non ci sarebbero stati otto anni di guerra nel Donbass”.

“Le perdite degli occupanti continuano ad aumentare, sono arrivate quasi a 14mila. – prosegue poi il presidente Zelensky – Altre decine di migliaia di militari russi sono feriti, e ci sono perdite massicce dei mezzi militari, quasi 100 aerei. Noi ci prendiamo i mezzi militari russi abbandonati in battaglia e li utilizziamo per difendere i nostri cittadini. Faccio appello a tutti gli ucraini di comunicare a noi le informazioni se vedete i mezzi militari russi. Utilizziamo tutti i mezzi per combattere. Ho firmato l’ordinanza che dispone che ogni giorno alle 9 del mattino ricorderemo tutti gli ucraini caduti in questa guerra, tutti i militari e i civili adulti e bambini”.

“In merito all’ultima provocazione infantile nella quale si affermava la mia volontà di deporre le armi, posso dire soltanto che sono i soldati russi che dovrebbero deporre le armi e dovrebbero tornarsene a casa perché noi stiamo già a casa, stiamo difendendo la nostra terra, le nostre famiglie, i nostri figli e quindi prima della nostra vittoria non deporremo mai le armi”, conclude Zelensky.

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