La partecipazione di Volodymyr Zelesnky a Sanremo sta diventando un giallo. È stato il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa ad annunciare la presenza in collegamento video del presidente ucraino con il Festival della canzone italiana. Ma la notizia ha scatenato una sequenza infinita di reazioni negative nel mondo della politica e del giornalismo. Il primo ad esprimere la sua netta contrarietà a Zelensky a Sanremo è stato il vignettista Vauro. Seguito poi da Alessandro Di Battista, Matteo, Salvini, Carlo Calenda e dalla commissione DuPre di Carlo Freccero e Ugo Mattei. Ora però il caso Zelensky arriva pure in Cda (Consiglio di amministrazione) Rai.
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Zelensky a Sanremo, il caso arriva in Cda Rai
L’intervento a Sanremo di Zelensky è previsto al momento al termine della serata finale, con un video messaggio di circa due minuti. Alcuni membri del Cda della Rai hanno però chiesto al direttore dell’intrattenimento della tv pubblica, Stefano Coletta, perché non fossero stati informati delle sue decisioni prima che il caso esplodesse sui media e sui social. A Coletta sono state richieste ulteriori informazioni sul contenuto del messaggio registrato da Zelensky. Il rischio è che alcune sue dichiarazioni potrebbero nuocere all’azienda.
Di fronte alla polemica montante, Bruno Vespa è costretto ad intervenire nuovamente. “Non capisco francamente tutto questo rumore per un breve intervento di Zelensky al Festival di Sanremo. – dichiara il conduttore di Porta a Porta all’Ansa – Al Festival hanno partecipato alte personalità della politica internazionale e sono stati trattati tutti i temi sociali, anche scabrosi e controversi Zelensky è stato ospite ai Festival di Cannes e Venezia, oltre che ai Golden Globes, e mi dispiace questo malanimo nei confronti di un uomo che si sta battendo con straordinario coraggio per salvare la libertà del proprio popolo da una pesantissima aggressione”.
L’attacco di Vauro contro Zelensky a Sanremo
“Trovo che sia una scelta squallida. – questo invece lo sfogo di Vauro con l’Adnkronos – Zelensky è il leader di un paese in guerra, il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto. Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace. Quello che dice Zelensky è solo ‘armi, armi’, sembra che nel suo vocabolario non ci siano altri termini”.
Il vignettista inoltre non ha escluso, così come Alessandro Di Battista, di prendere parte personalmente alla manifestazione annunciata dai movimenti pacifisti contro l’intervento in diretta video del presidente ucraino al Festival di Sanremo, programmata per sabato 11 febbraio. “Se riesco parteciperò. – ha assicurato Vauro – Ho firmato anche l’appello affinché questo invito a Zelensky fosse ritirato, se non ci riuscirò gli manderò una mia vignetta. Penso che ci sia bisogno di tutto meno che alimentare la propaganda bellica. Tra un po’ a Zelensky gli faranno fare anche le previsioni del tempo”, ha concluso poi con una battuta.
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