Matteo Renzi manda un chiaro messaggio al governo, Zingaretti replica subito. E c’è aria di scontro tra i due leader dopo il varo del nuovo Dpcm. “Al teatro e al cinema non si rischia”, ribadisce forte e chiaro il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel giorno dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm firmato dal premier Conte per arginare l’allarmante diffusione dei nuovi contagi da coronavirus. Renzi protesta per le misure che impongono, tra le altre cose, la chiusura di cinema e teatri. Dalla maggioranza si alza anche la voce del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che a differenza di Renzi difende le misure anti-Covid e polemizza anche contro i ministri “dissidenti” (anche del Movimento 5 Stelle) che stanno criticando le restrizioni (da Spadafora al viceministro Sileri).
“È intollerabile chi ha i piedi in due staffe – attacca Zingaretti – Non è serio sedere al tavolo del governo e poi fare opposizione il giorno dopo”. Ma il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, cerca di placare le polemiche, anche tra i ministri grillini: “La fase estremamente difficile che sta attraversando il Paese impone il massimo spirito unità e di collaborazione, sia nel governo che con forze di opposizione. In particolare – sottolinea – ai partiti della maggioranza dico che, al di là delle singole idee o posizioni, è indispensabile mettere sa parte ciò che divide e lavorare alle soluzioni di cui il Paese ha bisogno. Abbiamo il dovere di agire nell’esclusivo interesse degli italiani, non solo per i giorni a venire ma anche in vista degli anni di lavoro che ancora ci attendono”.
“È sempre stato sbagliato, ma ora stare con i piedi in due staffe è eticamente intollerabile. In gioco c’è la vita delle persone. L’Italia si aspetta da chi ha responsabilità di governo serietà e autorevolezza”, dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, riferendosi ai ministri “dissidenti”. “Vedo molti distinguo da esponenti di governo o di forze di maggioranza, addirittura iniziative politiche che reputo incomprensibili – prosegue il leader dem – penso non siano mai stati seri quei pariti che la sera siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzano le opposizioni alle decisioni prese. Stare con i piedi in due staffe lo reputo eticamente intollerabile”.
Al premier Conte Zingaretti chiede di “svolgere fino in fondo questo ruolo di sintesi e di sviluppare un dibattito, per fare un salto di qualità e indicare al Paese una via di uscita. Noi faremo la nostra parte con spirito di collaborazione”. Matteo Renzi, però, ribadisce la sua linea: “Va bene rinunciare a molte libertà per il virus – sostiene – Ma chiudere i luoghi di cultura e di sport è un errore: è più facile contagiarsi sulla metropolitana che a teatro”. Renzi chiederà a Conte di modificare il Dpcm “nella parte su ristoratori, luoghi di cultura e attività sportiva”.
Ti potrebbe interessare anche: Salvini e i governatori leghisti pronti a ricorrere al Tar contro il Dpcm di Conte