Sale il termometro della pressione nella maggioranza giallorossa, alle prese in queste ore con una serie di tensioni interne che potrebbero anche portare a dei clamorosi strappi. Sul tavolo ci sono tante, tantissime bombe da disinnescare, a parte dalla gestione di una Fase 2 non condivisa da tutte le anime dell’esecutivo e fino ad arrivare i due nodi venuti recentemente al pettine, con due ministri che potrebbero anche saltare: la Bellanova e Bonafede.
Due situazioni ben diverse che, però, non possono che agitare ulteriormente una maggioranza già alle prese con i cambi di umore costanti di Matteo Renzi, un attimo armato di spirito collaborativo e deciso a tracciare una rotta comune e l’attimo dopo di nuovo sul piede di guerra contro il premier Conte. Un caos in mezzo al quale è intervenuto il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti spiegando che questo governo sarà l’ultimo prima del ritorno alle urne, senza possibilità di compromesso.
“Parlo per il Pd e dico che non ci presteremo mai al ritorno della politica del chiacchiericcio, degli sgambetti, dei giochi di Palazzo” ha spiegato Zingaretti ai microfoni di SkyTg24, mettendo in chiaro la posizione del Pd e parlando poi del caso Di Matteo-Bonafede: “Alla politica dico che la priorità è capire come combattere le mafie nelle carceri e come contrastarne l’inquinamento nell’economia legale. “Su questo dobbiamo trovare insieme le soluzioni e questo non c’entra nulla con il chiacchiericcio del sistema politico in queste ore”.
“Il governo deve dialogare con le opposizioni. Se questo governo non ce la fa vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa” ha poi aggiunto Zingaretti, facendo così intendere in maniera molto chiara che in caso l’esecutivo dovesse interrompere anzitempo la propria legislatura, l’unica soluzione per il Pd sarebbe il voto.
Salvini contro le regolarizzazioni dei clandestini: ma la Lega in passato ne ha fatte oltre 1 milione