Il tempo di farsi eleggere, di contare i voti di una tornata elettorale dall’esito mai sembrato in discussione, e Nicola Zingaretti si è subito rimboccato le maniche. E d’altronde il tempo stringe e il Pd si troverà a fare presto i conti con un fondamentale banco di prova, quelle elezioni europee che potrebbero segnare un piccolo riscatto per un’emisfero politico, quello del centrosinistra, dato di recente per molto e sepolto e che invece alle regionali di Abruzzo e Sardegna ha mostrato decisi segnali di vita.
L’antagonista è già stagliato all’orizzonte: Matteo Salvini, il tiranno che cannibalizza i voti e che continua a tenere al centro del dibattito politico tematiche, su tutte l’immigrazione, che i dem vorrebbero superare. E così il neo eletto segretario non si è tirato indietro, rispondendo alle prime provocazioni provenienti dall’area Carroccio e lanciando la sua personale sfida.
Il primo a fare un passo avanti era stato lo stesso Salvini, che nel complimentarsi con Zingaretti per la vittoria alle primarie ci aveva tenuto a specificare come si trattasse delle “elezioni Pd con minore partecipazione popolare nella storia del partito”. Una stoccata che l’ex governatore del Lazio non ha lasciato cadere nel vuoto, andando subito al contrattacco.
Prima, infatti Zingaretti ha risposto al rivale attraverso i social, definendolo un “rosicone”. Poi, a domanda precisa della stampa che ha chiesto un commento a quella provocazione, ha risposto: “Ci vediamo alle urne”. Come dire, saranno gli elettori alla fine a stabilire se effettivamente il Pd è ormai ridotto ai minimi termini o se il riscatto è appena cominciato.
Zingaretti stuzzica Salvini: “Sei un rosicone”