Nicola Zingaretti e l’apertura al Movimento Cinque Stelle: un tema che ha diviso e continua a dividere il Pd e che viene affrontato di nuovo nel libro appena lanciato dal segretario dem, “Piazza Grande”, edito da Feltrinelli. Una raccolta dei suoi ultimi discorsi, con un’ introduzione, invece, scritta adesso. Nella quale si dedica molto spazio proprio ai grillini, considerati “privi di un vero gruppo dirigente” e prossimi, quindi, a un generale “rompete le righe che arriverà nei momenti difficili”.
“I 5 Stelle – scrive il leader del Pd nel suo libro – sono destinati a scomporsi. I loro elettori vireranno un po’ a destra, un po’ verso l’astensionismo e un po’ saranno costretti a rivolgere lo sguardo verso di noi”. Dunque “la crisi in corso del Movimento interroga noi e, a certe condizioni, rappresenta un’occasione”.
Nessuna intenzione di fare da “stampella” a Di Maio, che “a inchiodato alle sue responsabilità”, precisa il segretario a scanso di equivoci. “La questione, più semplicemente – spiega Zingaretti – consiste nel saper interloquire con i loro elettori delusi, in libera uscita, disorientati e in cerca di nuovi punti di riferimento. O
ccorre trovare le parole giuste, dimostrando un sincero interesse per la loro sorte e uno sforzo di comprensione delle ragioni che sono state alla base delle scelte illusorie che hanno compiuto. Occorre passare dalla propaganda autocelebrativa, che è durata troppo tempo, a una battaglia ideale e culturale”.Secondo Zingaretti, quindi, l’approccio di Renzi ai grillini è stato sbagliato. Serve, piuttosto, capire quanto di buono i 5S hanno fatto, “
sfidando il governo a fare meglio e proponendo contemporaneamente attorno a certi provvedimenti un quadro più generale di cambiamenti realistici e coraggiosi”. “Per questo il reddito di cittadinanza non va deriso o contrastato con iattanza”. Un’apertura che, nonostante la cautela, sta facendo discutere. Non manca chi, tra gli elettori dem, pensa che queste parole siano il primo passo verso un tentativo di accordo con il Movimento.
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